Aquilegia per Ceronetti nasce nel luglio 2021 per volontà di un nucleo di appassionati dell'opera del maestro Guido Ceronetti. Alcuni attori che hanno lavorato con lui, altri semplicemente amici. L'associazione si propone l'intento di diffondere l'opera del maestro anche e soprattutto tra le nuove generazioni che poco o nulla sanno di lui. Vuole altresì aprirsi a tutta una serie di contaminazioni contemporanee capaci di tradurre le visioni profetiche di Ceronetti in linguaggi adatti ai tempi e differenziati per tipologia e forma.
Guido Ceronetti nacque a Torino, anche se talvolta viene indicato erroneamente Andezeno (paese di origine della famiglia Ceronetti) come luogo di nascita. Uomo di vasta erudizione e di sensibilità umanistica, cominciò a collaborare nel 1945 con vari giornali; la sua presenza sul quotidiano La Stampa ebbe inizio nel 1972. Tra le sue opere più significative, scritte in uno stile tra aforistico, memorialistico, filosofico e satirico, vanno ricordate le prose di Un viaggio in Italia e Albergo Italia ("due moderne descrizioni, moderne e direi dantesche, da cui vien fuori tutto l'orrore del disastro italiano", secondo Raffaele La Capria), e le raccolte di aforismi e riflessioni Il silenzio del corpo e Pensieri del tè. Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, Orazio) sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe e Libro di Isaia), nonché di poesia moderna (in particolare Konstantinos Kavafis). Nel 1968 sposò Erica Tedeschi, figlia di Giuliana Fiorentino Tedeschi (scrittrice e superstite ebrea dell'Olocausto); si separarono nel 1982, pur non divorziando mai. Insieme alla moglie nel 1970 diede vita al Teatro dei Sensibili, allestendo in casa spettacoli di marionette. "Le sue marionette esordivano su un piccolo palcoscenico, nel tinello di casa Ceronetti, ad Albano Laziale. Si consumavano tè, biscottini (i crumiri di Casale) e mele cotte." Nel corso degli anni vi assisterono personalità quali Eugenio Montale, Guido Piovene, Natalia Ginzburg, Luis Buñuel e Federico Fellini. A partire dal 1985, con la rappresentazione de La iena di San Giorgio, il Teatro dei Sensibili divenne pubblico e itinerante. In Difesa della Luna, e altri argomenti di miseria terrestre (1971), suo saggio d'esordio con la Rusconi, criticò il programma spaziale americano da prospettive originali e poetiche (nel 2015 analogamente fece con l'astronauta Samantha Cristoforetti, in un breve e controverso articolo). Nel 1981 Ceronetti introdusse in Italia le opere di E.M. Cioran, definendo lo scrittore "squartatore misericordioso"; a sua volta Cioran dedicò a Ceronetti uno dei suoi Esercizi di ammirazione («La sua aria d'uomo che non è di nessuna parte, la sua aria d'inappartenenza originaria, di predestinazione all'esilio quaggiù, mi ha fatto pensare immediatamente a Myškin. [...] dà l'impressione di un uomo ferito, allo stesso modo, sarei tentato di aggiungere, di tutti coloro cui fu negato il dono dell'illusione [...] Non bisogna mai fuggire un misantropo», scrisse Cioran). Ha pubblicato la maggioranza dei suoi libri presso la casa editrice Adelphi fondata dallo scrittore Roberto Calasso, suo amico ed estimatore. Del 1989 è lo spettacolo La rivoluzione sconosciuta (in volume come raccolta di scritti uscito postumo nel 2019), un viaggio critico nella rivoluzione francese per il bicentenario tra i pensieri di alcuni scrittori come Hölderlin, Blake, de Maistre, Massignon, il taoismo, il catarismo, Bataille, lo gnosticismo, Bloy, Leopardi, Céline, Baudelaire, Foscolo, Alfieri, Carducci, Stendhal, Sade, Joubert, Napoleone, Calasso e Nostradamus. Da diversi suoi testi emerge una visione a volte conservatrice ma sempre anticonformista; ostile al fascismo nella seconda guerra mondiale e al comunismo poi, ma anche diffidente delle forme della democrazia, non prese mai parte politica attiva, a parte un brevissimo periodo in cui ebbe la tessera del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani fino al 2014, quando intervenne al congresso dei Radicali Italiani, movimento liberale e libertario, e altre volte ai microfoni di Radio Radicale (era amico di Marco Pannella), anche se si considerava un "conservatore" e "patriota" del Risorgimento (descrisse l'Italia come «una democrazia strangolata sul nascere da tre poteri con il verme totalitario, democristiano, comunista e sindacale»). Talvolta fu definito come un nichilista o un "reazionario postmoderno" (definizione che ha affermato però non essere in realtà la propria) e antimoderno. Nel 1994 venne aperto, nell'Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale di Lugano, il fondo Guido Ceronetti, da lui scherzosamente definito "il fondo senza fondo". Esso raccoglie infatti un materiale ricchissimo e vario: opere edite e inedite, manoscritti, quaderni di poesie e traduzioni, lettere, appunti su svariate discipline, soggetti cinematografici e radiofonici. Vi si trovano, inoltre, numerosi disegni di artisti (anche per il Teatro dei Sensibili), opere grafiche dello stesso Ceronetti, collage e cartoline. Con queste ultime fu allestita, nel 2000, la mostra intitolata Dalla buca del tempo: la cartolina racconta. Nel 2008 prese posizione a favore dell'eutanasia nel caso di Eluana Englaro, con la poesia La ballata dell'angelo ferito, definendo gli anni di coma della donna "17 anni di stupro". Dal 2009 fu beneficiario della legge Bacchelli, in quanto cittadino che ha «illustrato la Patria» e «versante in condizioni di necessità economica». Viene anche proposto da Vittorio Sgarbi come senatore a vita a Giorgio Napolitano, ma declina subito l'invito. Attento alle tematiche ambientali, era noto per essere un acceso sostenitore del vegetarismo e dei diritti degli animali, e per una pratica di vita estremamente frugale, quasi da moderno anacoreta. Dagli anni '90 alcuni suoi articoli sull'immigrazione (disse che ha "un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa"), l'Islam e il Meridione (ma analoghe affermazioni di sapore pessimista e misantropico si trovano anche rivolte a città del nord Italia), pubblicati sui quotidiani La Stampa e Il Foglio, furono tacciati di razzismo, così come scalpore fecero alcune posizioni da lui espresse sull'omosessualità maschile, accusate di omofobia. In precedenza sull'argomento si era attirato gli strali dei cattolici per aver descritto don Bosco come un omosessuale represso. Come articolista, principalmente su La Stampa e il Corriere della Sera, si occupava spesso di letteratura, arte, filosofia, costume e cronaca nera (ad esempio scrivendo sul caso del delitto di Novi Ligure o su Marta Russo), analizzando il problema del male nel mondo odierno in una prospettiva gnostica (Ceronetti era ammiratore della filosofia duale del catarismo) ma al contempo anche non duale, essendo un grande estimatore del buddhismo e del pensiero induista di scuola Advaita Vedānta (specialmente della Bhagavadgītā); al contrario giudicava "noiosi" i processi di mafia. Notevoli discussioni suscitò, altresì, un suo intervento giornalistico a difesa del capitano delle SS Erich Priebke (che visitò in carcere e con cui ebbe uno scambio epistolare), condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine ma che secondo Ceronetti fu soltanto un mero funzionario esecutore, colpevole della "miseria di non essere un santo" (parafrasi del saggio di Léon Bloy La tristezza di non essere santi), e «creato Mostro delle Ardeatine, vittima di una giustizia dell'odio». Allo stesso modo, pur esprimendo sempre la sua simpatia per gli ebrei e per Israele, per convinzioni personali e la sua parentela acquisita con Giuliana Tedeschi, definì l'ergastolo inflitto a Rudolf Hess, al processo di Norimberga, come un «crimine politico». La sua posizione anticonformista pro-Priebke e pro-Hess fece scandalo essendo l'autore un noto filosemita, con moglie e suocera (superstite di Auschwitz) ebree nonché convinto filoisraeliano (scrisse articoli di fuoco contro Khomeini e il terrorismo palestinese). Nel 2012 fu insignito del premio "Inquieto dell'anno" a Finale Ligure. Nel 2014 propose in un articolo su la Repubblica, ispirandosi al fenomeno delle assistenti sessuali per disabili e alle proposte sull'affettività dei detenuti, l'istituzione di un "servizio erotico volontario" rivolto agli anziani senza che dovessero rivolgersi a prostitute, per evitare "la barbarie di una vecchiaia senza sesso". La collaborazione con La Stampa e la Repubblica si interruppe secondo Ceronetti per decisione del direttore Mario Calabresi. Guido Ceronetti fece uso di vari pseudonimi, tra i quali Mehmet Gayuk, Il Filosofo ignoto (riferimento a Louis Claude de Saint-Martin, filosofo così chiamato), Ugone di Certoit (quasi l'anagramma di Guido Ceronetti) e Geremia Cassandri. Morì di broncopolmonite nella sua casa di Cetona (Siena) a 91 anni, dopo un breve ricovero a causa di ischemia cerebrale.Come da disposizione testamentaria, dopo tre giorni e una cerimonia religiosa a Cetona, fu sepolto sulle colline tra Torino e il Monferrato, in una tomba a terra situata nel cimitero di Andezeno (Torino), il paese di origine dei genitori.